mercoledì 18 febbraio 2015

INSULTI AL SUPERIORE: NO AL LICENZIAMENTO

Una recente pronuncia della Cassazione ha stabilito che il lavoratore che insulta il superiore non merita necessariamente il licenziamento in tronco.

La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2692/2015, ha confermato l'annullamento già disposto dalla Corte di Appello di Napoli della sanzione del licenziamento in tronco irrogata ad un lavoratore che, con voce alterata, aveva rivolto parole offensive e volgari nei confronti di un responsabile aziendale gerarchicamente sovraordinato.
Tale sanzione, infatti, è stata ritenuta sproporzionata in considerazione delle seguenti particolari circostanze:
- il lavoratore era in preda ad un attacco di ira determinato dalla convinzione di essere vittima di una maliziosa delazione;
- il lavoratore comunque ha continuato a lavorare;
- il lavoratore non ha mai contestato il potere gerarchico del responsabile aziendale.
 
 
 
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