venerdì 25 gennaio 2013

SVILUPPO TURISMO: PIANO STRATEGICO 2013

Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia fino al 2020 presentato dal Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport in data 18 gennaio 2013

In data 18 gennaio 2013 il Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi, ha presentato in Consiglio dei Ministri un Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia fino al 2020.
La premessa di tale Piano è che, siccome"negli ultimi dieci anni uno dei settori economici che ha avuto la crescita maggiore a livello mondiale è il turismo", e siccome "il contributo del turismo al prodotto interno lordo dell'Italia ammonta ad oltre 130 miliardi di euro (circa il 9% della produzione nazionale)", è giunto il momento di "considerare i turismo come una grande opportunità per il Paese".
Segue una approfondita analisi economica del settore in cui si mette in evidenza, tra l'altro, che:
- "Il turismo internazionale sta attraversando un trend di crescita deciso, costante e di lungo periodo. Questa evidenza è in atto già a partire dal 1980 e si attende che la crescita sarà sostenuta anche nel prossimo ventennio";
- "Il turismo costituisce l'unico settore dove l'Italia ha un vantaggio competitivo forte e durevole nel tempo";
- "Per il periodo 2010-2020 la crescita attesa del turismo internazionale nel mercato di riferimento dell'Italia è pari al 2,9% annuo in termini di numero di viaggiatori e pari al 4,8% annuo in termini di spesa. E'' rilevante osservare come circa la metà di questa crescita in termini di spesa dovrebbe riguardare i viaggiatori a medio-lungo raggio e quindi dalle geografie emergenti (in particolare dai Paesi BRIC e del Golfo)";
- "L'Italia è solo terza nel suo bacino di riferimento, con una quota di mercato dei viaggiatori internazionali pari all'11% (a cui corrispondono circa 44 milioni di viaggiatori), dietro a Francia (quota del 19%) e Spagna (quota del 13%)";
- "... il prodotto turistico di maggiore attrazione per gli stranieri sono le città d'arte, vero e proprio magnete globale dell'offerta turistica italiana";
- "... cinque Regioni (Veneto, Trentino, Alto Adige, Toscana e Lombardia) sviluppano da sole circa il 70% delle notti straniere. Questo dipende dal fatto che tali Regioni offrono i prodott più forti del nostro Paese: le quattro Città Top (Roma, Venezia, Firenze e Milano), il lago di Garda e le Dolomiti";
- "il prodotto mare dell'Italia è in forte crisi per la scarsa attrattività che questo nutre verso il turismo internazionale".
Il Piano prosegue, poi, illustrando quelle che sono le criticità del settore turismo.
In particolare: la mancanza di una governance centrale e forte; inadeguatezza di molte strutture ricettive (troppo piccole e/o obsolete); disomogeneità tra i sistemi di rating degli hotel; debolezza sul piano delle infrastrutture; calo della professionalità degli operatori del settore.
Infine, vengono illustrate le azioni che si intende intraprendere per lo sviluppo del turismo stimando che possano tradursi in "circa 30 miliardi di euro di incremento del PIL e in 500.000 nuovi posti di lavoro entro il 2020".
A mero titolo esemplificativo, si indicano le seguenti azioni strategiche:
- "modificare il titolo V della Costituzione facendo rientrare il Turismo tra le materie a legislazione concorrente tra Stato e Regioni/Province Autonome";
- "istituire un Ministero del Turismo con portafoglio";
- "estendere la mission dell'Agenzia Nazionale del Turismo alla promo-commercializzazione in raccordo con le Regioni";
- "migliorare il flusso turistico nelle 4 Città Top sostenendo la creazione e promozione di un calendario di eventi che dia ragioni al turista per visitare una località durante l'arco dell'anno; e valutando la possibilità di introdurre misure volte al contenimento selettivo dei flussi in determinate località (ad es. soglia di visitatori massima con ticket all'ingresso)";
- "rafforzare gli itinerari dello shopping (focus su 4 Città Top e aree limitrofe)";
- "incentivare l'aggregazione ed il consolidamento delle strutture turistiche";
- "supportare la riqualifica del ricettivo concedendo la possibilità di rottamare le strutture";
- "colmare il gap di collegamento su Firenze per europei corto raggio: non ci sono voli diretti e i tempi di trasferimento da aereoporti vicini sono troppo elevati per un weekend (potenziare collegamento con Bologna, grazie all'alta velocità)";
- "burocrazia zero per le uove imprese nel settore turistico".




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